Lo Studio Flore e Venezia collabora con l’artista Caio Gracco. Roland Barthes sosteneva che “quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia”,così i luoghi acquistano nel tempo identità nuove generate dal passaggio delle persone che le hanno vissute, dall’intervento della natura, dal desiderio di un committente, dalla cultura che li ha attraversati. Da sempre gli architetti Aldo Flore e Rosanna Venezia lavorano sul senso dei luoghi, mettendo in dialogo la metodologia con l’elemento emozionale, convinti che il restauro e il recupero di una struttura architettonica debbano confrontarsi con le stratificazioni sensibili di quel luogo o manufatto.

Fin dai loro primi progetti hanno lavorato su questa linea di ricerca, ad esempio con i Trulli di Umberto Veronesi, oppure rileggendo le antichissime masserie del territorio pugliese come “Le Taverne “ di Ostuni, fino ad arrivare agli ultimi interventi sempre più maturi come l’incredibile recupero di “Trulli Canonica”, un intero villaggio di 43 coni che presto rivivrà in un complesso turistico di grande fascino e sobrietà nel rispetto assoluto della sua storia e della sua morfologia.

Proseguendo lo studio sul senso dei luoghi, Flore e Venezia si sono interrogati anche sul significato del cantiere, inteso come momento creativo che entra in contatto fisico con il luogo e la sua memoria.
Se il cantiere rappresenta il progetto, il cambiamento, la trasformazione, per gli architetti ostunesi rappresenta anche una profonda riflessione sulla forza semantica degli spazi architettonici.

Così nasce CANTIERI MENTALI, un progetto di arte contemporanea che attiva luoghi disabitati e da ristrutturare, recuperando la loro memoria e atmosfera.
Consapevoli che la vertigine della progettualità possa essere accesa da un’immagine o da un’emozione, Flore e Venezia hanno chiesto all’artista Caio Gracco di lavorare sulla rilettura di alcuni dei loro cantieri per restituirne atmosfera e sensibilità.

Caio Gracco, che da pochi mesi ha aperto un suo studio pugliese, privilegia da sempre tele di grandi dimensioni, il colore che si fa contenuto e non più mezzo formale, luce e trasparenze che definiscono il segno. Parallelamente alla sua intensa ricerca pittorica, Gracco si interessa anche al potere reattivo dell’immagine fotografica inserita in progetti che prevedono una dimensione pubblica o performativa.

Con CANTIERI MENTALI si introduce quindi un elemento apparentemente estraniante come un’opera d’arte contemporanea in un luogo disabitato. Un’operazione a metà tra progetto e cantiere, capace di creare un forte cortocircuito e innescare così una nuova energia.

Per CANTIERI MENTALI verranno presentati un trittico di interventi site specific in cui le opere di Gracco verranno inserite in luoghi speciali, dimore storiche disabitate e in procinto di essere restaurate dallo studio Flore e Venezia. Un progetto in cui Arte contemporanea e Architettura dialogano per riportare alla luce spazi molto suggestivi.

Il progetto vede la collaborazione tra gli architetti Flore e Venezia e l’artista Caio Gracco per una serie particolare di shooting che verranno in questa fase condivisi esclusivamente sul web. Da luoghi storici connotati e ricoperti di polvere allo spazio web.

CANTIERI MENTALI è on line anche su:
Facebook https://www.facebook.com/arkitetti.florevenezia/
Instagram https://www.instagram.com/arkitettiflorevenezia/